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ago
16
2011

Curiosità storiche di Coredo nei secoli XVI°-XVII”

Appuntamento per martedì 16 agosto, ore 21.00

Seconda tappa della settimana della cultura “A chi piace la paura?”.
Dopo l’inaugurazione della mostra curata da Paolo Forno e Gabriele Lorenzoni si passa a una serata storica curata dal professor Maurizio Erlicher, esperto di storia locale.
In questo incontro il relatore metterà a fuoco alcune tappe significative del cammino storico che ha visto come protagonista il paese di Coredo, piccolo centro rurale, allora inserito nel Principato vescovile di Trento, nei due secoli XVI° e XVII°,. Partendo dalle fonti inedite, che sono note, si cercherà di individuarne la loro collocazione, la possibilità di accesso, lo stato attuale di conservazione e la portata storica di ciascun documento. Per alcune di esse, la spiegazione verrà data con l’ausilio di illustrazione fotografica. Naturalmente si farà riferimento poi, anche alle fonti edite degli autori che si sono in passato occupati di studiare le medesime fonti.
Si cercherà di chiarire, pertanto, che ruolo ebbe questa piccola comunità rurale, nelle vicende delle rivolte sociali degli inizi del ’500 ( Sentenza Compagnazzi del 1510 e rivolta rustica del 1525) e, quindi, come si apprestò ad affrontare le disposizioni del Concilio di Trento negli anni successivi ad esso (Primo censimento della popolazione del 1572 e Inquisizione sui fenomeni di stregoneria negli anni 1611-15).
Infine, attraverso l’analisi de “Il libro dei conti della Comunità di Coredo” e degli atti notarili, conservati in parte in archivi privati, in parte all’Archivio di Stato di Trento, sarà messo in evidenza uno spaccato di vita quotidiana, con la presentazione di alcune curiosità sulla società, sui costumi, sull’economia e sul diritto dell’epoca. Naturalmente, l’attenzione maggiore sarà dedicata, vista l’importanza del fenomeno, all’inquisizione per i reati di stregoneria, che vide Coredo, come sede dell’assessore delle valli di Non e di Sole, magistrato laico incaricato di allestire il processo, al centro di questa infelice vicenda che portò al rogo una decina di persone, in maggioranza donne, e che per molto tempo suggestionò negativamente la popolazione del paese.

PROSSIME INIZIATIVE DELLA “SETTIMANA DELLA CULTURA”:

mercoledì 17 agosto, Cinema Dolomiti ore 21: serata di cinema “In bilico tra paura e poesia”
giovedì 18 agosto, Casa Marta ore 18: “aperitivo artistico”: visita alla mostra e incontro con gli artisti
venerdì 19 agosto, Palazzo Nero ore 18: (Ri)Scoprire Palazzo Nero: visita guidata alla sede dei processi
sabato 20 agosto, Piazza della Chiesa ore 18: premiazione del simposio di scultura
sabato 20 agosto, via castel Bragher ore 22: esibizione musicale presso “Le Clau del Vout” in via Castel Bragher

Dall’inquisizione d’Anaunia ai giorni nostri.

“A partire dal 1611 l’Anaunia fu teatro di un lungo e straordinario processo di stregoneria dal tragico epilogo: dieci persone, sette donne e tre uomini, furono strangolate e poi bruciate sui roghi allestiti davanti al tristemente noto Palazzo Nero di Coredo, e altre diciannove furono condannate a pene pecuniarie o corporali”.
A distanza di quattrocento anni da questa drammatica vicenda che investì la Val di Non nei primi anni del diciassettesimo secolo, il progetto “1611-2011. Dall’inquisizione d’Anaunia ai giorni nostri” propone un’originale rassegna storico/artistica promossa dall’assessorato alla cultura del comune di Coredo e incentrata sulla tematica della stregoneria e della paura. Il soggetto, seppur ispirato dai famosi processi del ‘600, viene affrontato in maniera libera e slegata dal contesto storico, sviluppando così una riflessione più ampia e attualizzata. Sullo sfondo delle vicende inquietanti e misteriose legate al fenomeno inquisitorio (ma anche ispirate dall’affresco storico di una società rurale, povera e chiusa al mondo esterno, profondamente angosciata dalla minaccia della fame e dal timore delle epidemie e della morte) che verranno ripercorse durante le conferenze, i dibattiti e le visite ai luoghi dei processi, gli artisti avranno la possibilità di sganciarsi e “andare oltre”, lasciando all’estetica e all’interpretazione il compito di colpire l’osservatore.
La Settimana della Cultura Coredana sarà strutturata in due parti: quella storica (conferenze, visite guidate) ci aiuterà a recuperare un frangente fondamentale del patrimonio storico/culturale di Coredo, mentre quella artistica (pittura, scultura, cinema, musica) metterà in luce la vivacità del panorama artistico giovanile locale.
Il percorso storico/artistico ci permetterà inoltre di riscoprire il luoghi più caratteristici del centro storico coredano. La rassegna si aprirà ufficialmente sabato 13 agosto a Casa Marta con l’inaugurazione della mostra artistica “A chi piace la paura?”, uno degli eventi di punta dell’intera manifestazione. Lunedì 15 sarà la volta degli scultori: il tradizionale simposio che anima la piazza della chiesa, giunto alla dodicesima edizione, sarà anch’esso incentrato sulla tematica della stregoneria. Martedì 16 nella sala conferenze della biblioteca comunale è prevista una serata storica a cura del professor Maurizio Erlicher, esperto di storia locale. Mercoledì 17 daremo invece spazio al cinema d’autore (la proiezione in pellicola de “La Maschera del demonio” di Mario Bava, capostipite dell’horror made in Italy, rappresenta il fiore all’occhiello della rassegna) e al cortometraggio del giovane regista noneso Michele Bellio. Giovedì 18 sarà possibile visitare la mostra a Casa Marta insieme agli artisti, mentre venerdì 19 è prevista una visita guidata nel luogo più caratteristico e rappresentativo, quel Palazzo Nero che fu sede dei processi del ’600 e dell’esecuzione capitale di 10 persone. La rassegna si concluderà nel fine settimana con la premiazione del simposio di scultura e con la musica che allieterà il centro storico presso il “Vout” dell’associazione culturale La Chiave di Coredo.
Questa prima edizione della “Settimana della cultura coredana” vuole porsi l’ambizioso obiettivo di riscoprire e valorizzare uno spaccato del ricco patrimonio storico locale e dar vita ad una serie di eventi culturali in grado di alternare la tradizione alla modernità, la storia locale all’attualità globale, passando per tutte le tipologie di espressività artistica.

Commenti

Dove è la sentenza Compagnazzi?
Quanto c’entra con una “rivolta”?

mariano welber
13-ott-2011 alle 8:27

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